La dermatite atopica è la più comune patologia cutanea immuno-mediata e la sua diffusione è in aumento in tutto il mondo. L’impatto sui pazienti e sulle loro famiglie è importante, a causa dell’alternanza tra fasi croniche recidivanti e periodi di remissione. Risulta fondamentale, quindi, non solo una buona educazione terapeutica della stessa famiglia nella gestione di questa problematica, ma anche una corretta valutazione della gravità della dermatite atopica che può rivelarsi estremamente utile per guidare i medici nella pratica quotidiana.
Se per i pazienti adulti esistono già da tempo diversi “score” standardizzati per stabilire la severità di questa patologia sia dal punto di vista clinico che da quello del paziente, sono al contrario pochi gli strumenti utilizzati in età pediatrica. Una mancanza che è stata colmata da un recente studio effettuato dagli specialisti delle Terme di Comano con l’Istituto di Ricerca G.B. Mattei, con l’obiettivo di valutare la gravità della dermatite atopica dal punto di vista dei caregiver, e cioè le persone che a casa si prendono cura dei bambini: i loro familiari.
A parlarcene è il dottor Ermanno Baldo, Direttore Sanitario del Centro di Allergologia Pediatrica delle Terme di Comano. “Lo studio osservazionale ha incluso più di 800 pazienti di età compresa tra 1 e 16 anni con una precedente diagnosi di dermatite atopica e che hanno effettuato un ciclo di balneoterapia presso le Terme di Comano. La gravità della patologia è stata valutata sia dal caregiver, attraverso una scala numerica di valutazione da 0 a 10, sia dal medico che ha utilizzato l’indice SCORAD (SCOring Atopic Dermatitis) prima del ciclo di balneoterapia. In fase di visita, il giudizio soggettivo del caregiver del figlio è stato raccolto dal medico. Dal confronto tra i due dati è emersa una forte correlazione tra il parere espresso dal genitore e lo SCORAD calcolato dallo specialista, confermando come quello che poi abbiamo chiamato COMANO SCORE sia uno strumento facile, e semplice da capire, di rapida esecuzione per la valutazione della gravità della dermatite atopica in età pediatrica ed utilizzabile anche dai genitori”.
Cosa ci suggeriscono questi risultati? “Nonostante i dati siano preliminari e saranno necessari ulteriori studi per essere confermati”, prosegue il dott. Baldo “possiamo comunque ricavare delle indicazioni importanti da questo studio. La prima è che i genitori sono assolutamente in grado di dare un giudizio utile per definire gravità e andamento delle patologia e decidere che tipo di terapia attuare; la seconda, che è poi una diretta conseguenza della prima, è che i medici a loro volta potranno valorizzare il parere dei caregiver per aumentare l’appropriatezza delle cure utile a migliorare l’aderenza della terapia che è quell’aspetto per cui una terapia viene effettuata con la convinzione che sia utile e che funzioni. E sappiamo bene quanto questo sia fondamentale specie nel trattamento delle malattie croniche come la dermatite atopica”.