Una problematica femminile molto diffusa su cui si sta cercando ancora di fare molta luce: stiamo parlando dell’endometriosi, una patologia infiammatoria cronica che consiste nella presenza dell’endometrio, la mucosa che solitamente riveste la cavità uterina, all’esterno dell’utero. Le cause e gli effetti di questo disturbo sono ancora oggetto di studio da parte di importanti centri di ricerca.
In Italia si stima che circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva soffra di endometriosi, ma le sensazione è che questo numero sia fortemente sottostimato. Molto spesso, infatti, la diagnosi della malattia non arriva dopo un’attenta valutazione dei classici sintomi (che includono solitamente un forte dolore fin dal primo ciclo mestruale, con tendenza ad aggravarsi nel tempo e associarsi a cistiti ricorrenti e a fastidi e stanchezza cronica anche in tutti gli altri giorni del mese), ma perché di fronte a una sospetta infertilità la donna si sottopone a esami più approfonditi, con un ritardo diagnostico stimato quindi di circa sette o dieci anni.
Endometriosi e alimentazione.
Le Terme di Comano conoscono l’importanza di una corretta informazione che possa concretamente migliorare lo stato di salute e la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie di natura infiammatoria. Adottando come di consueto un approccio multidisciplinare al problema, nel caso dell’endometriosi oltre a utilizzare la propria acqua termale ad effetto antinfiammatorio nelle irrigazioni vaginali (per maggiori informazioni potrebbe interessarti lo specifico Percorso Irrigazioni delle Terme di Comano), sono anche gli aspetti legati all’alimentazione ad essere considerati per una migliore gestione di questa problematica.
Cosa mangiare se si soffre di endometriosi?
Ad aiutarci è la dott.ssa Laura Giglia, biologa e nutrizionista delle Terme di Comano. “Dal punto di vista alimentare, sapere cosa sia giusto mangiare e quali cibi evitare in caso di endometriosi, può sicuramente contribuire al trattamento della patologia, inteso come avanzamento della stessa e controllo del dolore”.
Iniziamo con delle considerazioni di carattere generale: “Trattandosi di un disturbo che crea infiammazione, è importante adottare una dieta normocalorica, che mantenga o riporti il soggetto al proprio peso ideale diminuendo la massa grassa e introducendo per contro nutrienti antifiammatori che siano in grado di aiutare a ridurre dolore e infiammazione”.
Nello specifico, ecco i cibi consigliati se si soffre di endometriosi:
1) verdura cruda, cereali integrali e legumi, tutti alimenti ricchi di fibra
2) pesce azzurro, salmone e tonno, frutta secca (fonti di Omega 3), ma anche l’avocado la cui assunzione regolare sembra inoltre stimoli il rilascio di serotonina, conosciuta come “ormone della felicità”.
3) semi di lino, sesamo e girasole, meglio se tutti i giorni: tra le molte proprietà aiutano il corpo a riequilibrare il rapporto tra progesterone ed estrogeni
4) mandorle e lievito di birra. Entrambi forniscono micronutrienti (magnesio le prime, vitamina B, selenio e ferro il secondo) utili per ridurre lo stress, gli stati d’umore negativi e migliorare la qualità del sonno.
Cosa non mangiare se si soffre di endometriosi?
I cibi da evitare con l’endometriosi sono quelli fonte di estrogeni, il peggior nemico per chi deve convivere con questo disturbo. “Essendo già prodotti naturalmente dal corpo”, ci spiega la dott.ssa Laura Giglia, “è fondamentale eliminare gli alimenti che contengono estrogeni per due buoni motivi: il primo è evitare di assumerne altri aumentando così lo sbilanciamento ormonale già presente nella donna affetta da endometriosi, il secondo per ridurre l’infiammazione e di conseguenza la produzione endogena degli stessi estrogeni”.
Dal lato pratico, gli alimenti da evitare se si ha l’endometriosi sono:
1) fonti di zuccheri semplici e industriali, come per esempio merendine, dolci confezionati o bibite gassate, da limitare se non addirittura eliminare del tutto
2) carne e rossa e formaggi, che per il loro contenuto di ormoni andrebbero ridotti al minimo
3) soia e aloe, per l’alta presenza di fitoestrogeni
E il glutine? Assumerne non è controindicato, ma è consigliato ridurne l’utilizzo a due volte a settimana.